martedì 5 aprile 2016

L'ultima profezia del mondo degli Uomini - Silvana De Mari


Quando un’autrice narra le vicende dei suoi personaggi parlando non solo di cose reali ma della stessa natura umana, spiegando con parole dirette e i sentimenti e i pensieri, pone la sua opera nell’Olimpo della Letteratura con la L maiuscola.
Mi dispiace che lo sfondo fantasy tenda a far rilegare questo libro negli scaffali della Narrativa per ragazzi, ma sono felice che i giovani crescano leggendo le gesta di Rankstrail e Rosa Alba, conoscendo il coraggio di Skardrail e l’amore tra Arduin e Chiara.
E sullo sfondo uno scontro tra culture che in realtà non hanno così tante differenze. Troviamo gli stessi germi di un futuro di convivenza pacifica sia nel mondo degli Uomini che in quello degli Orchi. Alla base del quale ci deve essere il rispetto per il singolo. A partire dalle donne e da tutti quelli che chi domina considera inferiori.
Una situazione in gran parte simile alla nostra congiuntura attuale, dove la volontà di fratellanza e pace è distorta e rovinata da tradizioni sciocche, credenze stupide e governanti incapaci.
Questo è il fantasy che mi piace. Questa è la letteratura che mi piace.



Wiki

Citazioni:

L'ultima profezia del mondo degli uomini Silvana De Mari

Ancora più importante delle cose è il s naso che noi diamo al loro accadere.

Con tutti i guai che c'erano, somigliare a un cigno o a uno scarafaggio non era veramente di nessuna importanza.

Il mondo era incomprensibile, imprevedibile e triste. Quando andava bene. Qualche volta le cose andavano male e allora era atroce.

Gli sciocchi fanno parte della vita come gli alberi e la terra, ma ricordate, siate attenta e prudente, perché gli sciocchi sono dannatamente pericolosi. Sapete la differenza tra uno sciocco è un malvagio? [...] I malvagi ci danneggiano per ricavarne un guadagno. Gli sciocchi ci distruggono senza alcun profitto.

Attraversò i cortili, le cucine, sentendo nel cuore una sensazione nuova, mai sentita prima. Era qualcosa di più piccolo della felicità, più piccolo, ma anche più prezioso, qualcosa su cui la felicità poteva essere costruita. Era la fierezza di essere sé stessa.

Il mondo era incomprensibile, imprevedibile, ma poteva essere magnifico.

Sai, le donne sono un po’ più irragionevoli degli uomini.

Noi non possiamo scegliere quello che la vita ci mette davanti. Però possiamo scegliere come fronteggiarlo.

Rosa Alba aveva pensato che il vero apogeo della vita di chiunque era diventare nonno. Sicuramente essere nonna era l’apogeo della sua. C’era tutta la magnificenza dell’essere madre senza nessuna delle incertezze, nessuno dei timori.

Era stata una gioia e come tutte le cose belle doveva avere una fine.

La vita è un continuo acciottolato di metamorfosi.

Suo padre l’avrebbe presa a ceffoni, ma poi gli sarebbe passata, ai padri passa sempre, anche a quelli Orchi, probabilmente.

Si ricordava la voce di suo padre: in ogni lavoro fatto bene c’erano dignità e bellezza.

Chi sa scrivere impara a pensare […]. Chi sa scrivere trova modi di comunicazione anche con sé stesso, chi sa scrivere prima o poi scrive una storia, chi sa scrivere prima o poi legge una storia e si crea una strana rete fatta di storie, e dove ci sono storie raccontate e ascoltate e scritte, aumenta la forza per resistere e risorgere quando le cose vanno storte e il dolore torna ad appropriarsi della vita. Chi sa raccontare storie e le sa ascoltare diminuisce la propria ferocia perché impara a capire cosa c’è nella mente degli altri. Chi sa raccontare storie e le sa ascoltare diminuisce la propria ferocia perché stempera la collera e la vergogna nelle storie, e gli passa un po’ la voglia di riempire il prossimo a calci sui denti. Chi racconta storie tratta un po’ meglio gli schiavi, prima o poi li trasforma in servi e dopo un po’ anche in vicini di casa.

Il mondo degli Orchi era atroce e magnifico.

Gli Orchi avevano meno paura della morte perché la loro fede religiosa li riempiva, loro ci sguazzavano dentro come pesciolini in uno stagno.

…e fino a quando non fossero stati uccisi sarebbero stati vivi, con una vita piena, cioè una vita con dentro le cose che ci mettono i vivi, pane, formaggio, un po’ di amicizia, due chiacchiere attorno a un fuoco, sgranchirsi le gambe, dormire sdraiati.

Tradotto in parole povere lo schema si poteva riassumere in ‘Aiutati che Dio ti aiuta’, o ‘Aiutati che gli dèi ti aiutano’, a seconda che si considerasse un solo autore per il disastro della Creazione o più d’uno. ‘Aiutati che il Ciel ti aiuta’: era da sempre uno dei capisaldi della conversazione base delle comari.

Lui però c’era. C’era rimasto lui, che non era né un drago né un Elfo, però era vivo e sapeva combattere.

Ogni Uomo poteva fare molte cose, certo, ma per ognuno c’era un mestiere e solo quello era il suo.

Avevano giurato sul loro Dio, questo tra gli orchi aveva un valore, quello era il valore, il loro Dio era talmente astioso e rognoso che nessuna aveva voglia di giocarsi l’eternità propria e dei congiunti fino al quarto grado tradendo il giuramento fatto in suo nome.

Le guerre sono tutte ignobili e terribili, ma i massacri lo sono ancora di più. Se fai una guerra per evitare un massacro, allora stai facendo una guerra che è certo orrenda, ma è anche l’unica cosa che puoi fare.

La strategia è la somma di quattro cose, la geometria, il coraggio, il calcolo dei tempi e la comprensione della mente del nemico.

Rankstrail cominciava ad averne abbastanza di gente che riteneva di avere il destino religioso di ammazzare il prossimo, ma ugualmente si chinò sul ferito e cercò di versargli in bocca un po’ d’acqua, ma l’altro gli sputò in faccia.

Nessuno può tutto. Il concetto stesso di onnipotenza è un’aberrazione. Se Dio è buono non può fare il male, quindi non è onnipotente. Se fa il male, non può amarci, quindi non è onnipotente. Tutti pensano a Dio come un maschio. E se fosse una madre? Impotente come tutte le madri?

Noi siamo filgi di un Dio impotente, un Dio che non ha alcun potere, perché il suo potere lo ha dato a noi.

Si chiese se fosse possibile insegnare il trucco anche agli Uomini: concentrare l’attenzione sulla letizia e su dove poterla trovare.

Noi siamo lo specchio di Dio.

Qualsiasi sciocchezza dicesse, il soldatino pendeva dalle sue labbr. Era una piaggeria, la nobile e inconcludente arte dello strisciare, da sempre il sistema più conosciuto e provato per non sedurre una donna.

La storia era talmente inverosimile che fu creduta.

Gli Orchi potevano essere generosi.

…avrebbero raccontato le madri ai bimbi mentre li mettevano a dormire, e i cantastorie sui mercati, in cambio di qualche monetina. Oppure avrebbero raccontato di un cammino arrotolato come una conchiglia o come una galassia, che aveva dischiuso una fessura su una nuova maniera di essere vivi.

La folla rise. Li aveva fatti ridere. Far ridere era un potere, un potere speciale che creava uno strano legame, lieve e impalpabile, come un raggio di sole attraversato dalla polvere.

E ognuno che ha avuto il dono di essere vivo, deve usarlo per cercare la strada della sua gioia.

E ora vai, trova la tua strada e dopo che l’hai trovata percorrila fino in fondo.

Chiunque abbia creato il mondo ha voluto dei figli, non dei servi, e tutti coloro che si sono battuti perché i popoli imparino la libertà sono i suoi Giusti […] e la Prima Volontà di Dio è che ognuno dei suoi figli sia padrone del proprio corpo, della propria mente e del proprio destino.

I morti sono stati troppi e troppi sono i feriti che ancora mostrano le loro cicatrici. Prima di avere una fede incondizionata in un futuro diverso, ci prenderemo qualche anno di diffidenza.

Ogni sogno era destinato a realizzarsi, ogni sogno poteva essere sognato.

Non si può combattere l’orrore e la ferocia del mondo senza essere odiati.

La preghiera che viene sempre esaudita, che trova sempre consolazione, non è quella che chiede di modificare le cose accadute, ma quella che chiede di darci la forza di affrontarle.

Lei tutto quello che voleva era andare a prendere l’acqua con le altre mentre i ragazzi del villaggio sbirciavano da dietro i ciliegi.

Quando tutto sembra perduto, se non si abbandona la speranza, compaiono semi di un futuro insperato.

Era una fortuna aver imparato che niente era impossibile.

Come la magia delle profezie orche, anche l’imbecillità seguiva linee cosmiche.

Non c’era niente di tronfio e di ridicolo, erano solo gesti di affetto e di tenerezza. Due beni, l’affetto e la tenerezza, che al mondo non sarebbero mai stati eccessivi, e lei li stava già rimpiangendo.

Siamo tutti uomini di potere e il potere è responsabilità e sacrificio, è questo che simboleggiano i nostri collari d’oro, altrimenti si diventa parassiti, come le zecche su un cane.

Rosa Alba aveva sempre nutrito perplessità sul genio di coloro che dimostravano il proprio valore vivendo volontariamente nel dolore.

Le spalle al mondo dove possano esserci dei nemici non si girano mai.

Siamo una famiglia con alti e bassi, sai, gli alti sono molto alti e i bassi sono state voragini.

Gli avrebbe insegnato a pregare. E gli avrebbe insegnato a usare un’ascia. Per ogni evenienza.



Nessun commento:

Posta un commento