Mi sono approcciato al libro di Augias con l'atteggiamento scettico verso
le religioni che ho sviluppato ormai da anni. Pensavo di trovare un'aspra
critica del cristianesimo o dell'ebraismo, ma mi sono trovato davanti una sorta
di strano romanzo. Come dice il titolo l'azione si concentra nell'ulrimo giorno
di vita di Joashua al-Nazri, ma parla anche di come a quel giorno egli sia
arrivato.
Inoltre è estremamente interessante vedere
muoversi intorno a Gesù tutta una serie di personaggi con i loro pensieri
privati, le loro ambizioni, paure e scelte, che hanno avuto la ricaduta sulla
Storia che noi conosciamo, ma che naturalmente non potevano essere da loro
valutate appieno.
Mi riprometto di acquistare anche altri libri
dell'autore, perchè come lui sono affascinato dalla religione. Pur mantenendo
un deciso distacco!
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Citazioni
Anche perché qualunque storia è almeno in parte
una bugia.
Se qualcuno pensa che con metodi del genere si
possa tenere abrada una provincia irrequieta, sbaglia. Con questi metodi si
riesce a reprimere una manifestazione, però si pongono anche le premesse per
ulteriori e peggiori guai, si alimentano le fazioni o più estreme, si danno
argomenti a chi invoca un inasprimento dello scontro.
Gli uccelli della notte hanno incominciato i
loro richiami cupi e sommessi, tutto va riempiendosi di ombre.
In un antichissimo libro, pregno di una
misteriosa saggezza, da loro chiamato khoeleth, ovvero il predicatore, aveva
letto parole terribili che dicevano: "Il destino degli uomini è quello
delle bestie è identico: come muoiono queste muoiono quelli; c'è un solo soffio
vitale per tutti. Non esiste superiorità dell'uomo rispetto alle bestie, perché
tutto è vanità.tutti sono diretti verso un'uguale dimora: tutto viene dalla
polvere, tutto ritorna alla polvere.
Anche la sapienza è vanità diceva l'anonimo
autore del testo; anche la sapienza e come "inseguire il vento"' chi
accresce il sapere, accresce il dolore.
Vero che una maggior sapienza di rado porta una
più grande serenità, ma vero altresì che una ragionevole saggezza può aiutare a
vivere con dignità, senza l'aiuto degli dei, contando sulla propria retta
coscienza.
Per me io penso piuttosto a una possibile prosecuzione
delle idee, degli affetti, alla vita e alla memoria dei figli e dei nipoti.
Nessuno è mai davvero morto [...] fino a quando qualcuno serba il suo ricordo.
Si può mentire con tutti, anche con un amico,
ma non con se stessi. Scrivere è come svolgere un dialogo interiore, è
necessaria la più assoluta trasparenza.
Da loro [i maestri epicurei] ha imparato ad
apprezzare la serena bellezza del mondo, anon temere gli dei preferendogli un
amore profondo per la natura dove uomini, donne, animali, piante, pietre fanno
parte di un tutto che non ha confini né scopo per cui la vita va vissuta con
gratitudine, finché c'è, senza temere la morte.
Non si può troppo contare sulle religioni per
incivilire il cuore degli uomini.
Il teatro non obbedisce agli ordini.
Sono materia scivolosa i sogni - aggiunge -
vanno maneggiati con cautela.
Quando si fa politica il primo bene da
salvaguardare è il controllo.
Un mestatore uscito dalla feccia del popolo che
sobilla schiavi e prostitute rompe l'ordine su cui riposa ogni società.
[Joshua] È diventato un rabbino sapiente, un
profeta, un uomo molto amato e molto odiato, come tutti coloro che portano
novità è infrangono l'inerzia della consuetudine.
Da che cosa si vede che un personaggio è il
protagonista della storia? […] L'autore prova un certo ritegno a dilungarsi su
di lui, ne teme l'alteza dello sguardo. l'insondabilità del pensiero.
Grida la necessità del perdono e dell'amore che
deve spingersi fino al limite inaudito di amare i propri nemici. Questo vuol
dire scacciare la bestia che si nasconde nel cuore di ognuno.
Il destino non è un fato ineluttabile. È saper
leggere dentro di sè, riconoscersi.
Non voglio una fede che si limiti ai riti della
…] Le strutture religiose diventano spesso uguali alle istituzioni politiche,
creano gerarhìchie, poteri, interessi, circola denaro, si mercanteggiano
favori, si parla e si scrive troppo.
La vita non vale per quanto è lunga ma per come
viene vissuta.
È la morte che da valore alla vita, la rende
nobile, consapevole.
Com'è preferibile, pensa,sogiacere alle leggi
immutabili della natura invece che alla capricciosa volontà degli dèi.
Il segreto dell'esistenza umana non sta solo
nel vivere, ma in ciò per cui si vive.
Non esistono società fondate sull'amore. molti
non sanno che farsene della libertà, anzi la temono.
Lo sanno tutti che chi esercita il potere non
può avere le mani pulite.
Perchè non si dovrebbe considerare una vita
come un risultato completo in sé, il cui solo valore sta nell'arte di averla
saputa vivere?
Basta la saggezza da sola a cambiare il mondo?
La ragione ha bisogno di qualche grano di follia per poter davvero funzionare.
Anche Don Camillo diceva così :)
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