Una
Britannia oscura, immersa nella magia strana di Merlino e dei suoi seguaci, con
la febbre del cristianesimo che travolge i vecchi dèi e i vecchi valori.
Un Artù come
non l’avevo mai letto. Una storia appassionante, ma senza quel non-so-che che
avevo trovato in Le Nebbie di Avalon della Zimmer-Bradley (che dovrò
rileggere...).
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Citazioni
-La magia-
mi disse [Nimue] –si manifesta nei momenti in cui la vita degli uomini e quella
degli dei si toccano, ma quei momenti non dipendono dagli uomini.
-Quando io
guardo un fiume- aveva detto [Nimue] –vedo la dimora degli spiriti dell’acqua;
quando la guarda Lunette, vede un posto dove risciacquare i panni.
Artù era una
persona di cui ci si fidava a prima vista. Per questo piaceva sempre alle
donne: non per la sua bellezza, perché i suoi lineamenti non erano niente di
eccezionale, ma perché guardava la gente con sincero interesse e con grande
benevolenza.
Artù voleva
la pace, ed è raro che la pace nasca dalla vendetta.
Perciò,
cerca di farla felice, altrimenti ti renderà la vita impossibile.
-Il destino
è inesorabile; la vita è una beffa degli dei, e la giustizia non esiste- diceva
sempre Merlino.
-Tu non sei
felice- osservò la mia amica d’infanzia.
-Oh, no, sto
benissimo- replicai, perché come tutti i giovani, non volevo ammettere i miei
errori.
La tragedia
le donava: lei lo sapeva e la cercava.
Hai visto
quello che fa? Butta giù l’antico! E lo sai perché lo fa? Per poterci imporre
meglio le sue sciocche superstizioni. Perché non lascia stare gli antichi dei?
A noi non importa se qualche sciocco vuole adorare un falegname, e a lui non
dovrebbe importare chi adoriamo noi. Più dei ci sono, meglio è. Perché
offendere gli dei degli altri per far sembrare più bello il tuo? Non ha senso.
Iside è una
dea delle donne e il suo simbolo è il trono. È un uomo a sedersi sul trono di
un regno, ma è Iside a stabilire quale uomo. Per questo la venero.
In questo
piccolo castello, caro amico, è raccolta la saggezza del nostro mondo,
strappata alla rovina del tempo antico e conservata per i posteri.
Ha cuore di
guerriero e animo di poeta: una mistura molto infiammabile, purtroppo.
I bardi
cantano amori, celebrano massacri, glorificano sovrani, adulano regine; ma io,
se fossi un poeta, esalterei l’amicizia.
Una delle
cose che non sopporto, nei cristiani, è la loro ammirazione per la
mansuetudine! Riesci a pensare a un paradiso pieno solo di mansueti? Che ide
orribile. Il cibo si fredda mentre ognuno passa agli altri il piatto. La
mansuetudine non vale niente, Derfel. Collera ed egoismo, ecco le qualità che
mandano avanti il mondo.
Si era messa
una veste pulita, una veste da schiava di comune stoffa marrone nella quale
però faceva una magnifica figura, come sempre accade per le cose semplici.
Ci sono
occasioni, immagino, in cui l’amore va al passo con la vita, o forse in cui gli
dei vogliono che siamo spensierati, e niente è più dolce della spensieratezza
della Lughnasa.
Un re vale
il più povero dei suoi sudditi.
L’amavo, non
come credevo di amare Cewyn, ma come un uomo può amare una bella creatura
selvaggia, un’aquila o una gatta selvatica, perché non avrei mai capito la sua
vita o i suoi sogni e lo sapevo.
Avevo visto
la magia all’opera, ma l’avevo anche vista fallire. La magia era difficile,
però ci credevo.
-Gli dèi
odiano l’ordine- mi spiegò [Merlino], con una smorfia di disgusto. –L’ordine,
Derfel, distrugge gli déi, ed è per questo che loro devono distruggere
l’ordine-.
Era strano
come la Chiesa predicasse sempre le gioie della povertà ma preferisse tenere
per sé le proprie ricchezze.
Ma quando
c’è l’ordine non hai bisogno degli déi. Quando tutto è ben ordinato e
disciplinato, non c’è nulla di inatteso. Se capisci tutto, non rimane spazio
per la magia. Solo quando sei atterrito, in preda ai dubbi e immerso nel
dubbio, solo allora fai appello agli déi, ed essi amano essere chiamati. Li fa
sentire potenti, ed è per questo che vogliono farci vivere nel caos.
La vita è
per chi si prende ciò che desidera, non per la sottomissione.
-Ero
innamorato di te- confessai. –Ero un cane che piagnucolava guardando una
stella-.
Odio tutti
questi rancori che nascono dalla religione.
Era davvero
felice; ma lui era sempre smodatamente lieto per i banali fatti della vita.
Desiderava ardentemente una robusta famiglia in una casa ben costruita e
circondata da messi ben curate.
Artù ha
quella ridicola caratteristica chiamata senso di colpa. In questo è un vero
cristiano. Riesci a capire una religione che ti induce a sentirti colpevole?
Che assurdità!
Penso che se
fossi cristiano sarei pelagiano. Credo negli uomini, sai? Forse più che in
qualsiasi dio.
Artù era religioso,
a modo suo, ma non riusciva a comprendere i fanatismi. Nella religione, il mio
signore amava la misura e il decoro.
Odio ogni
tipo di fanatismo: spoglia uomini e donne della loro ragione.
Dei poeti
non c’è mai stato da fidarsi.
Dev’essere
ben strano un Dio che chiede simili assurdità alle persone.
- Pensa a
tutto quello che abbiamo fatto, Derfel, a tutte le strade e i tribunali e i
ponti, alle liti che abbiamo risolto e alla prosperità che abbiamo creato, e
tutto questo è stato cancellato dalla religione! La religione!- Sputò in terra.
-Che cos’è a
rendere tanto felice te e Ceinwyn?- mi domandò. (…)
-L’amicizia-
risposi.
-Solo
quello?- chiese aggrottando la fronte.
(…)
Infine
ammisi: -Sento ancora un tuffo al cuore quando la guardo-.
-È proprio
così, vero?- annuì con entusiasmo. –Un tuffo al cuore! E poi il cuore accelera
i battiti.-
-L’amore.-
commentai conciso.
-Siamo
fortunati noi due- affermò Artù sorridendo. –È amicizia, è amore, ed è anche
qualcosa di più. È quello che gli irlandesi chiamano anmchara, un’anima amica. Con chi altro potresti chiacchierare alla
fine della giornata?-
Alcuni si
ubriacano prima di combattere, ma chi combatte con la mente lucida vive di più.
I Tesori
della Britannia: il Cestodi Garanir, il Corno di Bran Galed, il Cocchio di
Modron, l Cavezza di Eiddyn, il Coltello di Luffrodded, la Pietra di Tudwal, la
Giubba di Padarn, il Piatto di Rhygenydd, l’Anello di Eluned, il Calderone di
Lyddno Eiddyn, la Spada di Rhydeerch (Excalibur)
Artù non è
uomo da amori di un’ora. Non può stare con una donna e poi andarsene e non
rivederla mai più. Non capisce la differenza tra desiderio e affetto.
Ho sempre
rimpianto di non conoscere il latino.
La odio e la
amo nello stesso tempo, e tu forse mi chiederai come possa succedere; non lo
so, ma sento che è così, e ci soffro [da Catullo]
Tutto era
importante, perché tutto rischiava di finire.
Del resto,
come pensi di poter affascinare un pubblico, se la sola cosa che gli dai è
l’eleganza del ritmo? Devi raggelargli il sangue, devi farlo piangere e ridere
a tuo comando!
Non sta bene
che una principessa si faccia vedere in collera da tutti. Devi essere
misteriosa, mia cara, e non far capire agli uomini quello che pensi. Il nostro
potere sta nelle tenebre, ma alla luce del sole gli uomini sono più forti di
noi.
L’uomo
dovrebbe amare la pace, ma se non riesce a combattere con tutto il suo cuore,
allora non avrà la pace.
Non avevo
mai provato simpatia per Ginevra: era una donna troppo arrogante, troppo
testarda, troppo intelligente e troppo beffarda per costituire una piacevole
compagnia.
La vita non
ha mai conclusioni chiare e nette, ma le storie devono averle.
Le storie
delle battaglie diventano noiose dopo un poco, mentre una storia d’amore rende
tutto molto più interessante.
Il trucco
per una vita di successo è semplice: nascere da genitori ricchi.
È sempre
meglio non conoscere il futuro. Tutto finisce in lacrime, non serve sapere
altro.
Ma per fare
bene qualsiasi cosa, Derfel, occorre l’intera vita.
Lei è una
donna. Le donne ottengono sempre ciò che vogliono, e se per ottenerlo devono
rovinare il mondo e tutto ciò che
il mondo contiene, così sia.
-Sai dove
vai?- gli gridai dietro.
-Lo saprò
quando sarò arrivato- mi rispose e scomparve.
La battaglia
non si vince con sensibilità e moderazione, ma con un divino impeto di ululante
follia.
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