Lo stile inimitabile del buon vecchio
Charles qui è quasi esasperato. La vita scorre dentro e intorno ad
Henry Chinasky, alter ego dell'autore, quasi che voglia farsi
raccontare da quello scrittore ubriaconee pazzo, di alcol e di donne.
Non ne ha mai abbastanza lui, ne
dell'uno né delle altre.
Ad un certo punto mi è venuta l'idea
di contare quanti alcolici avrebbe bevuto Hank prima della fine del
libro, ma ho perso il conto più o meno a metà. Troppi.
Troppe anche le donne, di diverse
provenienze, età, estrazione sociale e cultura. Scopate in diversi
modi e con diversi sentimenti. Mai amate fino in fondo, come se la
paura di lasciarsi andare ad un dio tanto tiranno lo tenesse legato
alla bottiglia, per prediligere in fondo un facile oblio piuttosto
che l'impegno di una relazione duratura con un altra persona. Non
ritenetemi moralista però. Solo ho notato che dopo ogni amplesso
Chinasky “rotola di fianco”, piuttosto chessò di adagiarsi ed
abbracciare. Niente dormite a cucchiaio ma sonni etilici post
amplesso. Mi spiace per il buon vecchio Charles, ma a noi è arrivata
la sua opera...
Citazioni
No! no! Niente poesie con la rima a
casa di Henri Chinasky!
Le poesie erano terribili, il corpo e
la follia no.
Be' penso che sia una follia che uno
che scrive bene come te non capisca niente di donne.
All'improvviso disse: <Tira via
quella mano. La passera è mia!>.
Perché ha voluto diventare scrittore?
Un altra domanda per favore.
Tu non capisci. Diventerò famosa. Ho
più potenziale di te!>
<Il potenziale> dissi <non è
niente. Devi darti da fare. Anche i neonati hanno più potenziale di
me.>
Eppure continuavo a pensare a Lydia. I
momenti più belli della nostra storia erano un topo che mi rodeva lo
stomaco.
<È ricco, anche> disse Lydia.
<E scrive delle belle poesie>
dissi io.
Qualche volta capitava di trovare un
brav'uomo anche all'inferno.
Anche a me piaceva scopare ma non ne
facevo una religione. C'erano troppi lati ridicoli e tragici, nelle
scopate.
Era stata una bella scopata e anche la
cena fu eccellente.
<Non c'è niente che possa impedirmi
di scrivere. È una forma di pazzia>.
Agli incontri di boxe e negli ippodromi
c'è da imparare, per uno scrittore. Il messaggio non era chiaro ma a
me serviva. Ecco la cosa importante: il messaggio non era chiaro.
<Non ho più scritto niente. Credo
di essere finito>.
<Da quanto tempo non scrivi?>.
<Sei o sette giorni.
Se succede qualcosa di brutto si beve
per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per
festeggiare; e se non succede niente si beve per far succedere
qualcosa.
Di solito la gente era molto meglio per
lettera che nella realtà. Un po' come i poeti, in questo senso.
< Che cosa pensi delle donne?>,
mi chiese.
<Non sono abituato a pensare. Le
donne sono tutte diverse. Fondamentalmente sono una combinazione di
quanto c'è di meglio al mondo... magiche e terribili. Sono contento
che esistano, comunque>
Ecco come andavano le cose. Più si
conosceva una persona più stranezze saltavano fuori. Qualche volta
si tratta va di stranezze divertenti... da principio.
Continuavamo a scopare ma non era più
eccitante. Mi sembrava di essere sposato.
Dopotutto era proprio come diceva
Lydia: <se vuoi bere, bevi; se vuoi scopare, lascia perdere la
bottiglia>.
Il problema era che io volevo tutt'e
due le cose.
<Il guaio è che non ho fantasia>.
<E fai lo scrittore?>.
<Scrivo. Ma per lo più faccio
fotografie>.
<Ho l'impressione che ti scopi le
donne solo per scrivere che te le sei scopate>.
<Può darsi>.
<Sono semplicemente un alcolizzato
che ha deciso di fare lo scrittore per poter restare a letto tutti i
giorni fino a mezzogiorno>.
<Umanità, mi stai sul cazzo da
sempre>.
Dovevo assaggiarle, le donne, per
conoscerle davvero.
Ma il suicidio ormai non mi sembrava
più possibile. Alla mia età restava ben poco da ammazzare.
L'amore era roba da chitarristi,
cattolici e appassionati di scacchi. Quelle puttana con le scarpe
rosse e le calze lunghe... si meritava quello che le avrei dato.
Cominciai a bere. Le stelle mi erano
contrarie semplicemente.
Nessun commento:
Posta un commento