martedì 1 settembre 2015

Lo specchio nello specchio - Michael Ende

Una serie di racconti che si susseguono come una galleria di quadri surrealisti. L'omaggio al padre Edgar è evidente ad ogni riga, soprattutto nel brano "sotto un cielo nero" dove il bambino Michael incontra un bagatto che si chiama Fine (Ende in tedesco).
Il tocco magico di Ende tratteggia mondi irreali, personaggi malinconici e sperduti, coinvolti in attività apparentemente senza senso, in scenari irreali e onirici.
Molto spesso le mie sopracciglia sono rimaste inarcate per lo stupore e l'incredulità nel leggere questi quadri di parole assurdi e verosimili al contempo.
Anche se questa volta in qualche perplessità, trovo Ende sempre meraviglioso.

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Citazioni:
... Il figlio aveva ardentemente desiderato di possedere le ali. Per molti anni, in lunghe ore di lavoro nei suoi sogni, era andato fabbricandosele

Soltanto chi lascia il labirinto può essere felice, ma soltanto chi è felice può uscirne.

Si, si, la cara Natura. Non fa che seguire il suo corso, se ne frega dei nostri problemi. Non ha neppure bisogno di prendere delle decisioni, come invece devo fare io.

Combattere una battaglia perduta, questa è la vita!

Perché anche la verità è una merce e sottostà all'eterna legge della domanda e dell'offerta.

In breve, senza curarsi delle proprie impressioni o se qualcuno stesse a guardare o meno, all'alzarsi del sipario egli doveva cominciare a ballare il suo a solo.

Marito e moglie vogliono visitare un'esposizione. Si son fatti tutti belli, il loro morale è alto e sono pieni di aspettative.

"Su un giuramento non si può mercanteggiare. Ciò che ne deriva e volontà di Dio"
"Si può mercanteggiare su tutto" disse lei "tutto può essere comprato e venduto. Tutto. Questo vale anche per Dio. Anche lui ha i suoi prezzi, no? E non sono davvero bassi."

Era difficile credere che tutto ciò fosse dovuto soltanto ai capricci del caso, tuttavia non c'era altra forza, salvo quella operante nell'osservatore stesso, a creare da quelle forme casuali le più straordinarie opere d'arte.

La miseria del mondo non verrà alleviata dal nostro spettacolo... Comunque nemmeno aumentata, e questo è già qualcosa.

(...) Per qualcosa del genere non sprecherei le mie doti datore. Si tratta invece di vero teatro, cioè di una favola, o - se preferite- di un mistero.

2 commenti:

  1. il titolo mi rimanda a un mondo che non finisce mai, infinito.

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    1. In effetti i racconti hanno tra di loro legami e rimandi che si aggrovigliano e si intrecciano in infiniti modi. Non c'è capo né coda, come quando metti due specchi uno di fronte all'altro.
      In alcuni punti è un labirinto difficile da superare, ma Ende è sempre Ende.

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