mercoledì 7 gennaio 2015

La danza dei draghi

Attualmente l'ultimo capitolo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Non si può dire che il buon vecchio Martin non sappia creare intrecci avvincenti, che letteralmente tengono incollati alle pagine. Però è bene non pensare a "come andrà a finire" perché la struttura dell'opera è talmente aperta, da permettere all'autore furbacchione di tirarla avanti per decenni.
Evito di parlare dei colpi di scena che mi hanno lasciato col fiato sospeso. Spero che l'autore guardi bene a destra e a sinistra, prima di attraversare la strada, perché non potremmo sopportare di lasciare questa grandiosa opera in sospeso.



Citazioni:
Quelle tempeste del sud erano traditrici come le donne.

Le ombre non se ne vanno mai. Forse non le vedi, ma loro ti seguono sempre.

Il fango ti può nutrire, mentre il fuoco ti ridurrà in cenere, ma i folli, i bambini e le fanciulle scelgono sempre il fuoco.

Sono le vite degli uomini ad avere un senso, non le loro morti.

Gli dei avevano ignorato le sue preghiere, come fanno speso gli dei.

A Pentos abbiamo un proverbio: "Non domandare mai al fornaio cosa ha messo nel pasticcio di carne. Manga e basta".

Gli uomini sono folli e gli dei lo sono ancora di più disse all'erba, e l'erba mormorò che era d'accordo.

2 commenti:

  1. e le tempeste del nord erano erano credulone come gli uomini, arrivavano sempre ad un pizzico dalla verità e poi tornavano indietro.
    :)

    belle citazioni.

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  2. povere, povere tempeste. E poveri uomini...

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